Lotus ha riportato in vita la storia con l’anteprima mondiale della Type 66 e ha confermato che la straordinaria vettura da pista entrerà in produzione.
Questo progetto unico è stato presentato a “The Quail, A Motorsport Gathering” nell’ambito della Monterey Car Week in California, USA. Veramente esotica nella sua esecuzione progettuale, la Type 66 è una nuova auto ultra esclusiva di Lotus, un modello “rinato” da un progetto derivato dall’eredità motoristica di fama mondiale del marchio, combinandolo con la tecnologia all’avanguardia e i componenti da competizione moderni.
La Type 66 è stata lanciata nell’anno del 75° anniversario di Lotus e testimonia il desiderio del marchio di re-immaginare i migliori elementi del suo patrimonio, aggiornandoli nel modo più esaltante possibile.
Con gli occhi puntati sulla serie Can-Am, il fondatore di Lotus Colin Chapman incaricò il disegnatore del Team Lotus Geoff Ferris di lanciare il progetto Type 66 per valutare come i principi di progettazione Lotus potessero essere applicati a questa entusiasmante serie a stelle e strisce. Il focus principale di Chapman sulla Formula 1 significava che il progetto innovativo non andava mai oltre i disegni tecnici e i modelli in scala. In un giusto tributo all’illustre pedigree e al patrimonio sportivo del marchio, Lotus ha realizzato con orgoglio la visione originale della Type 66 53 anni dopo che il designer ha messo per la prima volta nero su bianco questa vettura.
Verranno costruiti solo 10 esemplari di questa Lotus V8 “ritrovata e reinventata”. È un numero derivato dalla celebrazione delle 10 gare in cui la Type 66 avrebbe dovuto gareggiare durante la stagione 1970.
L’auto ha fatto il suo debutto pubblico con una livrea ispirata alla leggenda di Lotus Cars – che riflette i colori rosso, bianco e oro con cui Lotus correva nei primi anni Settanta – e che avrebbe potuto adornare la Type 66, insieme alla vincente Lotus Type 72 F1.
La Type 66 è uno dei progetti più esclusivi che Lotus abbia mai intrapreso e ogni esemplare costerà oltre 1 milione di sterline.
Simon Lane, Executive Director, Lotus Advanced Performance, ha dichiarato: “La Type 66 fonde perfettamente passato e presente. Riporta i guidatori indietro nel tempo, al design iconico, al suono e al palcoscenico sportivo di 50 anni fa, con l’aggiunta di prestazioni e sicurezza del 21° secolo. Questo è un progetto davvero unico e nell’anno del nostro 75° anniversario è il regalo perfetto da parte di Lotus ai fan di tutto il mondo e, ovviamente, a pochi fortunati clienti. Guardandola, è sorprendentemente simile a ciò che avrebbe potuto essere – inclusa la livrea bianca, rossa e oro – mentre sotto alla carrozzeria Lotus Type 66 si avvale di tecnologia al top utilizzata nel motorsport odierno.“
Fondamentale per lo sviluppo del programma Type 66 è stato Clive Chapman, amministratore delegato del Classic Team Lotus e figlio di Colin Chapman. Sono stati i documenti detenuti da Clive che hanno permesso al team Lotus Design di dare vita all’auto.
“L’auto avrebbe condiviso molte caratteristiche innovative con il nostro telaio di F1 di maggior successo, la Lotus Type 72, sviluppata durante la stessa epoca – ha detto Clive Chapman alla presentazione della Lotus Type 66 – Questi includono radiatori montati lateralmente che hanno contribuito a ridurre la resistenza anteriore, aumentare la deportanza e canalizzare il flusso d’aria attraverso e sopra l’auto. La parte posteriore dell’auto incorpora un retrotreno unico, che ricorda le auto impegnate nella 24 Ore di Le Mans dell’epoca. Queste caratteristiche avrebbero aumentato considerevolmente il suo carico aerodinamico, rispetto ai rivali, favorendo la stabilità ad alta velocità e, in ultima analisi, i suoi tempi sul giro. Sarebbe stata spettacolare, così come l’attuale Type 66 che vediamo oggi“.
Clive ha aggiunto che, qualora la Type 66 avesse preso vita all’epoca, uno dei piloti candidati alla guida sarebbe stato il leggendario Emerson Fittipaldi; il brasiliano è stato ospite d’onore presso lo stand Lotus al The Quail e ha contribuito a svelare la vettura.
La Lotus Type 66 ha beneficiato di oltre mezzo secolo di progressi tecnici da quando è stata immaginata per ottimizzare il design, l’ingegnerizzazione e la produzione. Utilizzando software all’avanguardia, il team guidato da Russell Carr, Design Director di Lotus, ha digitalizzato una serie di disegni in scala 1/4 e 1/10 forniti da Clive Chapman e ha creato rendering 3D per fornire una prospettiva completamente nuova della vettura. Gli schizzi originali erano fedeli ai primi progetti di Colin Chapman, con un telaio che avrebbe ridotto la resistenza e migliorato il flusso d’aria verso l’ala posteriore.
Per conformarsi ai moderni standard di sicurezza, i disegni originali sono stati leggermente rivisti. Le nuove caratteristiche della vettura includono un abitacolo modernizzato, serbatoio di sicurezza, trasmissione sequenziale e sistema anti-stallo. Il tutto è contenuto in una scocca interamente in fibra di carbonio.
L’ala anteriore è stata progettata per convogliare l’aria dalla parte anteriore dell’auto, attraverso e sotto le ali posteriori, generando più deportanza rispetto al peso totale del veicolo a piena velocità. Questo caratteristica, dove l’aria viaggia attraverso un veicolo piuttosto che attorno ad esso, rimane un elemento distintivo del design Lotus oggi ed è tangibile anche su Emira, sul SUV Eletre e sull’hypercar Evija.
Russell ha dichiarato: “Siamo incredibilmente orgogliosi di aver completato un progetto così unico e in cui Colin Chapman è stato coinvolto personalmente. C’è una vera delicatezza nel rimasterizzare il passato. Questa non è una riedizione o un restauro, bensì una nuova Lotus in tutto e per tutto – un impegno che le nostre glorie passate continueranno a riflettersi nel nostro futuro“.
L’aerodinamica ottimizzata ha fatto parte del DNA di Lotus per tutti i suoi 75 anni e la Type 66 non fa eccezione. Più di 1.000 ore di lavoro di fluidodinamica computazionale (CFD) sono state inserite nel programma, con un carico aerodinamico superiore a 800 kg a 150 mph. È molto più di quanto il design originale del sottoscocca sarebbe stato in grado di gestire, migliorando sia la sicurezza del pilota che le prestazioni dell’auto.
La tecnologia avanzata “driver-in-the-loop” è stata utilizzata per testare le prestazioni della Lotus Type 66 sui circuiti di tutto il mondo, come Laguna Seca, Silverstone, Fuji e Spa. Grazie alle moderne tecnologie ingegneristiche, la Type 66 vanta prestazioni dinamiche e tempi sul giro allineati a una moderna auto GT3 da competizione. Su alcuni circuiti, come quello di Laguna Seca, il lavoro al simulatore suggerisce che potrebbe effettivamente essere anche più veloce.
Il cuore della Type 66 è un motore V8 rappresentativo del periodo. È montato centralmente per una manovrabilità ottimizzata, messo a punto da Lotus per produrre più di 830 CV a 8.800 giri/min*. I componenti moderni dedicati includono manovellismi, biella e pistoni forgiati in alluminio, che generano una coppia di oltre 746 Nm a 7.400 giri/min*. Le iconiche “trombe” della presa d’aria ispirate a Can-Am sono al centro della scena nella parte superiore del motore. Questi non solo appianano la presa d’aria per creare un flusso laminare, ma migliorano notevolmente anche il rendimento volumetrico, consentendo una maggiore combustione e una maggiore potenza.
Anche il telaio è rappresentativo del periodo, con sezioni in alluminio estruso, giunti incollati e pannelli a nido d’ape in alluminio che ne aumentano l’autenticità. Per garantire ai piloti il massimo delle prestazioni in pista, la Type 66 è dotata di comfort moderni come il piantone del servosterzo EPASS motorsport, un cambio sequenziale da competizione (con retromarcia), un sistema frenante ABS motorsport, una frizione multidisco antistallo e un rollbar come protezione anti-ribaltamento.
Dopo il debutto mondiale della vettura al The Quail, la Type 66 sarà esposta sul Concept Lawn al Concours d’Elegance di Pebble Beach domenica 20 agosto.